#casa, #inunarigaopocopiù,
#sensovita
Milano, 5 agosto 2004
A volte la mia stanza è il luogo in cui mi sento
più solo.
quando le cose si svestono della materialità e diventano echi delle nostre emozioni, ricordi e passioni
#casa, #inunarigaopocopiù,
#sensovita
Milano, 5 agosto 2004
A volte la mia stanza è il luogo in cui mi sento
più solo.
amore, #sensovita
Trinidad, Cuba 14 gennaio 2001
Il tramonto è una Pausa
nella vita che danza.
Il tramonto è la Quiete
che irride la stanza.
Il tramonto è il Regalo
che in un giorno felice,
ci riempie lo sguardo
d'ocra e di Pace.
Oppure è il rammarico
d'una stretta al cuore,
che ci allontana
un die più da un Amore.
Il tramonto è la luce del giorno che si congeda,
con un caldo bacio corrugandosi in sera.
#amore
L'Havana, Cuba 1 gennaio 2002
Incastonati nell'ebano d’un corpo cubano
due zaffiri freddi ed urlanti,
sono frutto e testimonianza vivente
di transoceanici amanti.
Perle blu
cresciute abbeverandosi
a tramonti dorati.
Cristalli vissuti ai tropici,
nell’eterna estasi delle estati.
Fieri avamposti che non hanno mai indugiato,
nel mostrare al passante incontrato,
ad ogni sguardo,
il loro più profondo e bel segreto.
Volti ammiccanti occhieggiano dai cartelloni,
facendoci sentire lor signori e padroni.
Padroni, di un ipotetico futuro istante,
in un mondo che altro dare non sa,
se non il miraggio della felicità.
Una felicità edificata su simboliche patinate e
vuote speranze future,
scialbo simulacro delle solide e piene vite vissute
da uomini e donne di vecchie culture.
Oggi padroni di scegliere al più una marca di caffè
nel negozio del rione…
+ Democrazia, ma – libertà = prigione!!
#amore
Milano, 12 ottobre 2005
Le mie
poesie si sono fatte urla disperate,
hanno
perduto suadenza.
Naufrago mi
dimeno nell’oceano del mondo.
Mi buttai
dal ponte del tuo bastimento, quasi per scherzo,
per
vedere come reagivo, come reagivi…
Dapprima
risi galleggiante, a mezzo nell’acqua,
intonai
richiami d’amore
pensando
d’avere, e concedendomi, tutto il tempo per modularli,
studiarli
a tavolino… per colpirci.
Ora…,
vedendoti allontanare davvero… comprendo…
che non
si torna indietro,
che non
tornerai indietro,
E le mie
poesie si fanno spigolose, dirette... secche
diventano
urla
le urla
d’un naufrago che ha perduto la nave della sua vita.