Il #complottismo è come le ciliegie

 Mediglia, 21 giugno 2021

 

“Le persone credono ai complotti per non accettare la realtà”

U. Eco

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D'accordo con Eco in pieno. Aggiungo un’osservazione non fatta dall’eminente semiologo. Un altro possibile motivo per cui molti amano il complottismo, a mio modo di vedere, è dato dal fatto che assume SEMPRE l'essere umano quale protagonista è regista della realtà. L'antropocentrismo che ci contraddistingue e rincuora anche nelle teorie complottiste più spaventevoli (virus creati e diffusi dall'uomo, per esempio) se da un lato è inquietante, dall'altro è consolante perché vede l'uomo (alcuni perlomeno) ancora una volta “deus ex machina”, seppur perversi, nell'orchestrazione degli eventi.

Ecco che il complottismo può essere letto così anche come una sorta di prodotto di scarto dell’Illuminismo. La fede dell’uomo nell'uomo che sa, che governa, che è già a conoscenza, come gli avvistamenti di UFO non diffusi, tuttavia già conosciuti dai Governi dei paesi più potenti.

Paradossalmente il complottismo mette in pace rispetto al bisogno di protagonismo della specie Sapiens.

Così a coloro ai quali fa troppa paura accettare che siamo, nostro malgrado, fondamentalmente e prima di tutto, tutti sottoposti a Leggi più grandi di noi, ecco che il complottismo viene in soccorso travestito da razionale coraggio di analizzare la realtà.

Ma il complottista, sempre a mio modesto parere, lungi dall'essere un coraggioso che "pre-vede" ciò che gli altri si rifiutano ancora di concepire, il più delle volte, è un romantico. È proprio lui il primo che si rifiuta di prendere atto della pochezza della nostra voce in capitolo in fatto di Destino (di tutta l’umanità).

Concludendo, il complottismo assolve a diverse necessità di questi uomini:

consente loro di avere l’impressione che il Destino sia sempre e comunque in mano all’essere umano;

consente di uscire dal timore e dall’ansia che una vita non completamente controllabile genera dall’uomo genera;

consente di trovare un ipotetico capro espiatorio che permetta di trasformare ansia e timore in rabbia da direzionare all’esterno di sé, avendo l’impressione di riuscire a fare la differenza su quel tema che li relegava allo scomodo ruolo di passivi spettatori e vittime.

“Va bene c’è una pandemia, ma sai che c’è?! L’abbiamo creata noi”

Beninteso, non lo escludo nemmeno io. Ma da qui a dire che l’abbiamo anche volontariamente diffusa e governata noi, il passo è molto lungo. È possibile forse persino probabile, che il virus sia stato creato in laboratorio. Ma è altrettanto certo che non rientrava nella volontà umana diffonderlo al suo esterno, soprattutto in modo da rovinare per prima l’esistenza del paese che l’avrebbe diffuso. Ma già vedo i complottisti dire che “sono stati gli americani a portarlo a Huan”. Perché il complottismo è come le ciliegie. Una spiegazione a un aspetto di esso, getta le basi per la teoria successiva.