Le luci della città



Volti ammiccanti occhieggiano dai cartelloni,

facendoci sentire lor signori e padroni.

 

Padroni, di un ipotetico futuro istante,

in un mondo che altro dare non sa,

se non il miraggio della felicità.

 

Una felicità edificata su simboliche patinate e vuote speranze future,

scialbo simulacro delle solide e piene vite vissute da uomini e donne di vecchie culture.

 

Oggi padroni di scegliere al più una marca di caffè nel negozio del rione…

+ Democrazia, ma – libertà = prigione!!



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande! bella, ironica, bastarda. come dovrebbe essere sempre una poesia.
...pensa che non ho neanche dovuto farmi un caffè per leggerla.

Samuele ha detto...

Grazie Tia :) Un abbraccio