Volti ammiccanti occhieggiano dai cartelloni,
facendoci sentire lor signori e padroni.
Padroni, di un ipotetico futuro istante,
in un mondo che altro dare non sa,
se non il miraggio della felicità.
Una felicità edificata su simboliche patinate e
vuote speranze future,
scialbo simulacro delle solide e piene vite vissute
da uomini e donne di vecchie culture.
Oggi padroni di scegliere al più una marca di caffè
nel negozio del rione…
+ Democrazia, ma – libertà = prigione!!
2 commenti:
Grande! bella, ironica, bastarda. come dovrebbe essere sempre una poesia.
...pensa che non ho neanche dovuto farmi un caffè per leggerla.
Grazie Tia :) Un abbraccio
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