Le luci della città



Volti ammiccanti occhieggiano dai cartelloni,

facendoci sentire lor signori e padroni.

 

Padroni, di un ipotetico futuro istante,

in un mondo che altro dare non sa,

se non il miraggio della felicità.

 

Una felicità edificata su simboliche patinate e vuote speranze future,

scialbo simulacro delle solide e piene vite vissute da uomini e donne di vecchie culture.

 

Oggi padroni di scegliere al più una marca di caffè nel negozio del rione…

+ Democrazia, ma – libertà = prigione!!



L’amore

                                                  #amore, #inunarigaopocopiù

 

 

La Gomera, agosto 2006




L’Amore è una favola.

E come tutte le favole è vera soltanto a metà.



Le mie poesie

#amore

 

Milano, 12 ottobre 2005





Le mie poesie si sono fatte urla disperate,

hanno perduto suadenza.

 

Naufrago mi dimeno nell’oceano del mondo.

 

Mi buttai dal ponte del tuo bastimento, quasi per scherzo,

per vedere come reagivo, come reagivi…

 

Dapprima risi galleggiante, a mezzo nell’acqua,

intonai richiami d’amore

pensando d’avere, e concedendomi, tutto il tempo per modularli,

studiarli a tavolino… per colpirci.

 

Ora…, vedendoti allontanare davvero… comprendo…

che non si torna indietro,

che non tornerai indietro,

E le mie poesie si fanno spigolose, dirette... secche

diventano urla

le urla d’un naufrago che ha perduto la nave della sua vita.