#Simenon Georges – Il piccolo libraio di Archangelsk



Autore: #Simenon Georges

Anno pubblicazione: 1956

Io narrante, punto di vista e persona: quasi esclusivamente scritto con il punto di vista del protagonista - terza persona.


Mediglia, 29 luglio 2020

#ILibrofili #IClassiciDelLunedì

#Simenon – Il piccolo libraio di Archangelsk. Una persona sparisce, un'altra comincia a mentire, quasi tutti a sospettare.

 

Grazie all’impianto narrativo, al liminare fra racconto e giallo, veniamo messi a parte del vissuto interiore del protagonista che conduce un'esistenza sommessa e placida, all’apparenza poco interessante. Ma è questa la forza dell’opera. Ben presto scopriamo che sono queste le vite che meglio si prestano a celare segreti dannatamente interessanti, vite che soggiacciono più facilmente a scendere a compromessi morali profondi e duraturi, ma molto umani. Compromessi che le esistenze “vincenti” nemmeno immaginano.

In un crescendo dagli echi kafkiani, la rete della trama si stringe coralmente attorno al protagonista e all'unico destino che egli riesce a immaginare per sé. Un destino cui giunge attraverso il dipanarsi di ricordi, nostalgie, dolorose assenze e silenti prese di coscienza circa la propria esistenza: presente, passata e futura. Quella sparizione improvvisa diventa il foro da cui filtra il dubbio, che fra entrare in risonanza la diga della sopportazione del piccolo libraio, costretto a tracciare in silenzio e in solitudine un bilancio non più rinviabile sulla propria esistenza. Su una vita spesa nel tentativo (riuscito?) di divenire parte integrante di una piazzetta con mercato di un paesino per la quale ha sempre nutrito autentico amore; l’unico posto che, invero, gli viene in mente quando pensa alla parola casa. Lo stesso luogo con cui dovrà, infine, fare i conti. Sarà riuscito a divenirne parte? Ma soprattutto, sarà riuscito a percepirsi davvero uno di loro?

Simenon, a modo suo, ci mostra come "dietro ogni (uomo solo) matto c'è un villaggio".


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